La spiaggia

La Spiaggia e le Dune della Riserva [edsanimate_start entry_animation_type= “fadeIn” entry_delay= “0” entry_duration= “0.5” entry_timing= “linear” exit_animation_type= “” exit_delay= “” exit_duration= “” exit_timing= “” animation_repeat= “1” keep= “yes” animate_on= “load” scroll_offset= “” custom_css_class= “”][edsanimate_end]

“”Affinché non si arrivi a rammaricarsi inutilmente
quando la ferita sarà ormai cancrenosa.”” da Le regine delle dune” di A. De Ascentiis

La spiaggia della Riserva Borsacchio parte a sud dal Villaggio Lido D’Abruzzo e termina alla famosa “Casa Rossi” all’inizio di Cologna Spiaggia. Un tratto di 2.7 Km di spiaggia incontaminata caratterizzata dalle famose dune.

Un tempo le dune erano le regine indiscusse di quel tratto di spiaggia. Un baluardo per la biodiversità. Le coste italiana coprono oltre 7000 km del nostro paese. Solo poco più di 400 km sono ancora come la natura ha voluto. Di queste la gran parte sono in Sardegna lasciando alla penisola italiana poche decine di km incontaminati. La Riserva Borsacchio è uno di questi rarissimi tratti naturali ed è per questo che va tutelata e rispettata.

Un’area che include tutti gli aspetti caratteristici e di buona naturalità del litorale abruzzese a partire dalle dune, dai tratti di macchia mediterranea per arrivare alla zona collinare delineata da coltivi e calanchi.

All’interno della spiaggia della riserva si possono distinguere alcuni habitat dove convivono rare specie di uccelli ed emergenze floristiche che esaltano il Borsacchio definendolo come vera  risorsa naturalistica.

Che cos’è la duna?

E’ un accumulo di sabbia generato dall’azione del vento che trasporta i granelli, sedimenti fini portati al mare dai fiumi, e li deposita sul litorale formando le caratteristiche strutture ondulate delle aree costiere sabbiose. La duna si individua già poco dopo la zona della sabbia umida dove alcune piante pioniere, con adattamenti specializzati in ambienti salmastri, iniziano a radicare ed a fornire la base strutturale dei futuri cordoni dunali con il loro apparato radicale. La formazione di una duna avviene attraverso le particelle di sabbia che, trascinate dal vento, trovano le piante come ostacolo depositandosi alla loro base. Quindi la vegetazione ha un’importanza fondamentale per la formazione delle dune costiere impedendo alla sabbia di disperdersi verso l’entroterra e favorendo, nello stesso tempo, la formazione di dune embrionali.

La duna si dispone in più fasce generalmente parallele alla linea della costa ed è caratterizzata dalla presenza di associazioni vegetali psammofile che possiamo dividere in distinti areali:

1) Il Cakileto – la prima comunità vegetale dopo la battigia 2) L’Agropireto – alla base delle dune;  3) L’Ammofileto – sulle dune definite mobili; 4) Duna Alta e Retro Duna

Inoltre le Dune sono un serbatoio naturale di sabbia e combattono in maniera naturale i processi di erosione costiera. 

L’erosione costiera è il risultato diretto e indiretto di alterazioni del ciclo di deposizione dei sedimenti determinate da cause naturali ma soprattutto da cause antropiche. Le principali sono: il ridotto apporto dei sedimenti al mare e la cementificazione della costa.

Inoltre quei legni che si spiaggiano non sono rifiuti. Sono elementi vitali che hanno una doppia funziona prevista dalla natura. In primo luogo aiutano l’accumulo dei sedimenti e sabbia, agevolando così la creazione della Duna combattendo naturalmente l’erosione costiera. In secondo luogo sono l’habitat per insetti e altre specie che sono la base alimentare per consentire ad animali , come il Fratino, di nutrirsi.

Rimuovere quei legni o costruire capanne danneggia l’ambiente.

Inoltre è proprio sulla spiaggia della Riserva che vivono le specie di flora e fauna rare ed a rischio estinzione. Parliamo ovviamente del famoso“Fratino” e del “Giglio di Mare“.

Grazie ad Adriano De Ascentiis e Ottavio Di Carlo per la volontà ed impegno ed a Angelo Stama per le foto d’autore.

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