Dalle Quote a Montepagano per la Fonte Antica

dalle quote a montepagano per la fonte antica

Il centro abitato costiero iniziò a svilupparsi intorno alla stazione ferroviaria, costruita negli anni  sessanta dell’800 con il nome “Quote” (da qui prendono il nome gli abitanti cotaroli) in riferimento  alle 12 quote o lotti di terreno che si estendevano tra il fiume Vomano e il torrente Borsacchio. 

Tale agglomerato costiero era una frazione del comune di Montepagano che allora costituiva il centro  cittadino, solo il 22 maggio 1887 fu denominato Rosburgo. Esso era suddiviso in quote che  consistevano in una fascia di terreno larga circa 100 metri, assegnate ad un unico proprietario o  famiglia, che si estendeva dalla costa fino alla collina di Montepagano. Tale concessione comunale  racchiudeva in sé tutti gli ecosistemi necessari alla sussistenza dei mezzadri e dei proprietari.  Quest’ultimi al centro della riviera avevano la villa con i relativi stemmi. 

Attualmente l’ultima quota visibile e intatta è quella di Villa Castelli che ancora oggi taglia il territorio  dal mare alla collina attraverso i percorsi storici che salgono alla Fonte dell’Accolle. Tale fontana si  raggiunge in macchina da roseto sud passando da via Accolle o scendendo da Montepagano oppure a  piedi dallo stesso Montepagano e da Colle Patito. 

La fontana probabilmente edificata intorno al XI sec. durante la fase dell’incastellamento e nascita di  Montepagano è stata in passato, luogo in cui si svolgevano i rapporti sociali dei cittadini. (dove c’è  l’acqua c’è vita appunto) tanto da assicurarsi l’alone tra mito e leggenda tipica della tradizione  popolare. E’ composta da tre parti, ognuna avente una funzione precisa: la prima fontana a sinistra  per l’acqua potabile, la seconda in una nicchia, un abbeveratoio per il bestiame e infine il lavatoio  composto da una vasca in pietra con tetto dove le donne facevano il bucato. Questa suddivisione ci fa  capire come in passato erano più lungimiranti nella gestione degli risorse naturali mentre oggi i  presupposti sono opposti, c’è molto da imparare dalla storia.