Chiesa di San Salvatore “A Combusco”

Chiesa di San Salvatore “A Combusco”

La città di Castrum Novum ( Giulianova) che era ubicata sulla sponda sinistra del fiume Batinum (Tordino) fu oggetto di molte ostili invasioni ed in una di queste (non si conosce il secolo)  per distruggerla  adoperarono il fuoco e con lo stesso distrussero pure i casali inseriti nel territorio circostante che gli apparteneva.

Conferma della distruzione con il fuoco si ebbe nel 1828.

Uno di questi casali, era la zona abitata, sparsa tra le pendici e il dorso delle colline a sud del fiume Tordino, a 600 m verso ovest del monastero di San Salvatore a Bozzino, poi nominata “Case Bruciate”. Il nome deriva dall’incendio appiccato dai barbari.

In seguito divenne contrada e con lo stesso nome è giunta fino ai giorni nostri.

In questa contrada, molti secoli fa, che fosse esistita una chiesa chiamata San Salvatore di Casal Cobusco (appunto di Case Bruciate) è senza ombra di dubbio.

01/09/2018 . Diritti Riservati – “Guide del Borsacchio”. Per pubblicazioni obbligo di citazione fonte www.guidedelborsacchio.it

Nella  fonte del XI secolo è menzionata una chiesa di San Salvatore de Casal Cobusco ricollegabile per l’etimologia del toponimo (casal combusto) al vocabolo case bruciate che tuttora si conserva sulle pendici collinari che dominano il fiume Tordino ad ovest di San Salvatore.                                                                                                                                                                         La chiesa fù abbandonata nel XVII secolo.

Nei primi anni del XVII secolo venne costruita un’altra cappella (sconoscesi in quanto non riportato dalle fonti l’ubicazione della nuova cappella) per trasferirvi i titoli di San Salvatore de casalcobusco e san pietro in cesarico, chiese abbandonate “ quae erant in campestria dictae terrae “  ( lei ha citato le colline).

                                                                                                                 

Nel “Libro dell’Apprezzo”  (anno 1742) del tenimento di Giulia (di cui faceva parte anche Cologna) ci informa delle diverse contrade allora esistenti nel territorio di Cologna Marina : Casa bruggiata, piane di Casa bruggiata, coste di Casa bruggiata, che conferma i possedimenti terrieri della chiesa rimasti inalterati, venduti in seguito a Signori di Teramo nel 1800. 

                                                                                                                                            Determinata l’esistenza certa, non vi è dubbio sulla zona, come si evince da una antica carta geografica schematizzata di cui ho fatto uso nelle mie ricerche, dalle fonti e dai racconti dei nativi del luogo, l’unico dubbio è sulla struttura della chiesa, se è stata modificata nel tempo o ricostruita, in quanto nessuna fonte riporta la descrizione delle fattezze di allora o  la perfetta  localizzazione . La chiesetta che io ho visitato e descriverò, è inglobata in una casa rurale colonica, sita sulla dx della fine di Via san salvatore dove incrocia via illuminati. (200 m a ovest di case Trifoni, ora baia del re). 

La chiesetta, purtroppo versa in precarie condizioni costruttive, dalle crepe presenti nella mura si evince una manutenzione mai fatta con pericolo di crollo, ma non di abbandono, in quanto il terreno circostante è tenuto lavorato e pulito.                                                                                                           

Sul tetto vi è un piccolo campanile fatto a mattoni, senza la campana,  all’interno vi sono solo le mura di fabbrica e niente altro.  

Le mura e il soffitto rivelano, nelle pitture e nelle pitture  lo stile barocco, (secondo me) con cui è stata adornata tutta la chiesa. Due di questi affreschi a muro, secondo me sono meritevoli di attenzione, non solo per la qualità del disegno, ma per i motivi contenuti. 

Uno riguarda l’appararizione della madonna dello splendore di Giulianova a Bertolino, che era di Cologna Paese e l’altro raffigura un vescovo ( forse arcivescovo)  di quei tempi.                                                                  

I nativi anziani del posto da me sentiti, hanno riferito con certezza che in questa chiesetta fino al 1955, si celebrava ancora la messa, ufficiata da don Giuseppe Lelli, allora parroco di Cologna Marina, vi si svolgeva la festa del patrono sulle colline, la processione, si celebravano i matrimoni e i battesimi.

Guide del Borsacchio – Ernesto Mattiucci